Vangelo Ateo

Io vi narrer?la vita di un Ges?predicatore di pace, di tolleranza, di solidariet? di un uomo che insegna agli altri a rispettare il prossimo, a non provare invidia, a non farsi soffocare dall'ambizione, ad aiutare chi ne ha bisogno, a non disprezzare i pi?deboli. Un Cristo che non indica la strada per raggiungere quel Regno dei Cieli a cui tanti non credono, ma a migliorare la vita di tutti su questa terra, divenendo pi?generosi e pi?disponibili verso il prossimo. Nostro Signore Yehoshua ben Yosef, Ges? appunto, detto il Cristo da un termine greco che significa "unto" . Un Cristo che non fa miracoli, che non parla di Paradiso e di Inferno. Nato, come sua madre Maria, non per opera dello Spirito Santo, ma dal matrimonio, dall'unione tra un uomo e una donna, come tutti gli altri esseri viventi della Terra. Protagonista di un libro blasfemo, eretico, ariano, pelagiano, nestoriano, se pu?piacervi chiamarlo in questo modo, che termina con la morte del suo protagonista, e non parla di Resurrezione. Un qualcosa che ignora e scavalca il dogma religioso, ma per essere creduto, per lanciare un messaggio che possa essere inteso e recepito pure da chi non ha il dono della Fede.

Per fare tutto ci?trarr? ovviamente, spunto dai Vangeli canonici e apocrifi, ma modificando quei racconti nel senso che ho indicato poc'anzi. Si badi bene: la mia non vuole essere e non sar?mai una negazione della Fede, non mi permetterei e non mi permetter?mai di confutare i miracoli del Cristo. Semplicemente non ne parler? Parler?degli esempi meravigliosi che Ges?ha offerto all'umanit?intera attraverso il suo pensiero, ma eviter?di parlare dei miracoli e della promessa del Regno dei Cieli. Ripeto: non perch?io non creda, bens?per ottenere l'attenzione dei non credenti che, altrimenti, non sarebbero avvicinabili da un messaggio di questo tipo.

Seguitemi, questa ?una sfida che l'autore lancia a se stesso, come sempre avviene ogni volta che uno scrittore intraprende una nuova fatica letteraria. Buona lettura.